Polo Regionale di Sicilia

· Trad. di Ingrid Harbeck Anrep, Mina Bacci, Anna Romein

· Verso la fine del Cinquecento, allorché lo stile rinascimentale cominciò a volgere al Manierismo, gli ebanisti tedeschi vennero a trovarsi in un certo senso in difficoltà. Più di un mobiliere, nell’intento di emulare gli architetti, si sforzò di creare, nelle facciate degli armadi, effetti architettonici. Di conseguenza ormai si costruirono armadi dalle facciate sovraccariche, ricche anche di intarsi eseguiti con legni colorati che servivano ad impiallacciare… Il mutamento più decisivo, che pone l’Ottocento in contrasto con le epoche passate, è il fatto che sono ormai gli architetti a disegnare d’ora in poi i mobili. I mobili tedeschi di stile Impero, nelle loro linee essenziali, differiscono solo in minima parte dalle opere dei maestri francesi: forme lisce, cubiche, commesse l’una all’altra ad angolo retto; colonne non rastremate, zampe di leone, grifoni, sfingi sorreggono i grevi elementi portanti. La superficie brillante del mogano, l’unico legno usato, così lucido da ricordare il marmo e il granito, conferisce ai mobili un fasto solenne, potenziato dall’abbondante decorazione di appliques di bronzo dorato il cui canone formale viene attinto dall’antichità romana… Dalla bottega di Roentgen uscì una schiera di importanti ebanisti dello stile Impero. David Hacker, a Berlino, nel 1791, divenne ebanista di corte. In particolare collaborò all’arredamento del Marmorpalais…

· [BNI] 845297

· [Autore] Huth, Hans

· [Autore] Himmelheber, Georg

· [Autore] Berendsen, Anne

· Romein, Anna

· Bacci, Mina

· Harbeck, Ingrid

· Mobili fiamminghi

· 749.294 (21.) MOBILI. EUROPA