Polo Regionale di Sicilia

· Corot è il padre della pittura felice. La sua pittura, esteriormente così fuori dalle bufere e dalle passioni del suo tempo, è anzitutto un atto di fede nella felicità dell’uomo: è la giustificazione di una civiltà profondamente umana, il presentimento di una nuova classicità moderna. Il volume, attraverso una serie di opere, rivela il solitario innamorato della pittura, il primo poeta di un mondo nuovo, in cui la pittura sia per eccellenza arte di affratellamento umano. Corot è all’inizio del movimento di liberazione dalla pittura da tutti gli elementi extrapittorici: è il primo laico della pittura, nel senso più esteso, di uomo dalla mente e dall’occhio sgombri, quando è con i suoi pennelli, da ogni residuo ideologico delle grandi civiltà passate. Le pietre, gli alberi, le luci, le donne vivono e respirano nella piena libertà possibile e in questa pienezza, da questa pienezza nasce la poesia. Ecco perché Corot, il quieto, il saggio, il soave naturalista isolato dall’Ottocento raggiunge, senza avvedersene, la pittura dell’uomo che scopre una fonte inesauribile di felicità: la conoscenza sensibile attraverso l’emozione, ossia la pittura senza schemi intellettuali.

· Corot

· [Autore] Corot, Camille

· [Curatore] Gilardoni, Virgilio

· 759.4 (21.) PITTURA. FRANCIA E MONACO