Polo Regionale di Sicilia

· Sino ai primi anni dell’800 la vita a Vendicari è sta connessa alla storia del caricatore, della Tonnara, delle incursioni piratesche, quindi a quella della presenza di una Torre munita per la difesa della costa; questi elementi sono stati i principali fattori che hanno condizionato il modo di vivere delle tante persone che hanno avuto rapporti con questa terra. Successivamente, sino alla metà del ‘900, protagonista è stata, quasi esclusivamente, la pesca del Tonno. La pesca del tonno in Sicilia sicuramente è stata praticata fin dai tempi remoti, anche se non esistono testimonianze documentali, ma solo iconografiche, come le pitture rinvenute, negli anni cinquanta del novecento, nella grotta del Genovese nell’isola di Levanzo, risalenti al IV millennio a.C., in cui è possibile ammirare un Tonno che nuota fra figure antropomorfe del Neolitico. La più antica testimonianza osservabile a Vendicari è costituita dall’impianto per la lavorazione del pescato, in particolare per la produzione del garum, ubicato su quello che successivamente sarà il lato nord del caricatore. Si tratta di una serie di vasche, di forma rettangolare e circolare, ricoperte di vari strati di cocciopesto, risalenti al periodo ellenistico. A Vendicari la pesca del Tonno è stata praticata da millenni, ma la Tonnara, come struttura permanente, ebbe origine intorno al 1620, dapprima a Bufuto e dopo a Vendicari (verso la metà del secolo). Anche qui, come in altri luoghi, l’impianto per la pesca sorse vicino a una salina, al fine di utilizzare il sale per la conservazione del pescato. La varietà di Tonno, prevalentemente pescata, era quella del Tonno rosso (Thunnus thynnus); è un pesce pelagico, che vive in alto mare senza sostare nel fondo marino e nuota incessantemente, percorrendo da 70 a 80 km al giorno con una velocità variabile fra i 6 e i 30 km/h.

· Iuvara, Giuseppe

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