Polo Regionale di Sicilia

· Questa volta è Shakespeare a offrire a Leslie Fielder quel gioco di specchi da cui il grande critico americano sa trarre l’immagine complessa, deforme, grottesca, dell’uomo del nostro tempo e di tutti i tempi: la più vera, perché ne ritrae la fisionomia profonda, meno frequentata, quella dello Straniero. La critica tradizionale ha cominciato col dare il nome di eroe al genere di personaggio che, secondo un’epoca, una scuola, un autore rappresenta l’ideale di certe doti umane. Quella figura ancipite che si trova ai confini dell’umano e, solitamente, nella porzione più periferica e non priva di una certa ambiguità, è stata denominata variamente l’ombra, l’altro, l’estraneo, l’outsider, lo straniero. Questo studio riguarda proprio la figura dello straniero in Shakespeare: in primo luogo della donna straniera nell’Enrico VI, Parte I, dell’ebreo come straniero nel Mercante di Venezia, del nero come straniero nell’Otello e del selvaggio del Nuovo Mondo nella Tempesta, ma anche dell’ebreo, del negro, del selvaggio delle Indie e soprattutto delle streghe così come appaiono nella complessa trama dell’intero corpus shakespeariano. Nonostante il margine di ambivalenza che Shakespeare ha lasciato intorno alla sconfitta e finale disfatta di queste figure, in fondo però egli ha avallato consapevolmente le ambizioni di un pubblico popolare il quale esigeva la loro estromissione simbolica.

· The stranger in Shakespeare

· [BNI] 819663

· [Autore] Fiedler, Leslie A.

· Rizzardi, Alfredo

· Donati, Ada

· Shakespeare, William

· 822.33 (21.) LETTERATURA DRAMMATICA INGLESE, 1558-1625. WILLIAM SHAKESPEARE